Domani nella battaglia pensa a me
di Javier Mariàs (2005)
Victor Francés è uno sceneggiatore cinematografico e televisivo, benestante e leggermente annoiato. All'apertura del romanzo è in casa di Marta, una donna conosciuta da poco ad un vernissage che, dopo un paio di brevi incontri, lo invita a cena da lei: Eduardo, il marito, è in viaggio di lavoro in Inghilterra e tutto lascia presagire l'inizio di una storia di sesso. Primo problema: sul divano del salotto dove i due chiacchierano è arroccato - dietro il suo orsacchiotto - il bimbo di due anni della coppia, ostinatamente deciso a non dormire, quasi a guardia della virtù della madre. Secondo problema: addormentato finalmente il bimbo, una Marta già seminuda ha un malore. Victor fa per chiamare un'ambulanza, ma la donna si rifiuta, gli chiede di stendersi accanto a lui sul letto, di abbracciarla... Muore. Che fare? Avvisare il marito a Londra, chiamare i vicini, dei familiari? Victor, dopo innumerevoli tentennamenti decide di andarsene senza far altro che preparare dei biscotti e del latte per il bimbo, nel caso si svegliasse affamato: la mattina dopo qualcuno arriverà nell'appartamento e scoprirà il corpo di Marta... in fondo mancano poche ore all'alba. Inizia così un tormento dell'anima per lo sceneggiatore, in equilibrio sul sottile filo di confine tra senso di colpa ed autoassoluzione. Ed eccolo allora entrare - in apparenza casualmente - in contatto con la famiglia di Marta: prima con il padre - per cui accetta di scrivere un discorso sotto mentite spoglie - poi con Luisa, la sorella, ed infine con lo stesso Eduardo. In un susseguirsi di rivelazioni e scoperte Victor si rende conto di quanto apparenza e realtà nella vita della gente comune siano diametralmente opposte, di quanti segreti si nascondano tra le pieghe della quotidianità. Un romanzo complesso, strutturato come una spirale, che arriva al punto compiendo lunghi giri concentrici. Una prosa ostica, formata da frasi lunghissime, povere di punteggiatura, che mettono a dura prova la concentrazione del lettore, pur rendendo fedelmente il flusso naturale dei pensieri del protagonista, che come i nostri non sono mai strutturati perfettamente, ordinatamente... fluiscono semplicemente. Un bel romanzo, per chi ha voglia di leggere un'opera impegnativa e riflessiva. Intimo.
GIUDIZIO: WW
Una pellicola ispirata a Domani nella battaglia pensa a me - titolo preso in prestito dal testo del Riccardo III di Shakespeare - sarebbe di casa nelle mani di un iperrealista come Lars Von Trier.
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