Alla fine di un giorno noioso di Massimo Carlotto (2011)
“Si può sentire sicuro solo chi, nella vita, non ha fatto nulla al di fuori delle regole. Uno come me poteva solo affidarsi alle probabilità.”. Giorgio Pellegrini è tornato. Queste sono le sue parole, ma sono tratte dal primo romanzo in cui compare, Arrivederci amore, ciao (2001, e/o edizioni). E’ una presa di coscienza molto dura ma pur sempre realistica, che lo accompagnerà per sempre. Dopo undici anni di “vita normale”, Pellegrini torna in azione, accompagnandoci nel nord-est italiano corrotto e malavitoso, di cui poco e niente parlano i quotidiani. Ex militante terrorista e guerrigliero nel centro-america, Pellegrini, già dalla fine del primo romanzo decide di rientrare in società per diventare un vincente. Dopo aver penato per scontare l’ergastolo che incombeva su di lui, vuole far cessare il tormento di vivere nascosto e ai margini della società. Per undici anni si è dedicato alla Nena, il suo locale del centro, la sua unica fonte di sostentamento. Si era creato un insospettabile giro di escort, pianificato alla perfezione, e risolveva qualche conto in sospeso che gli veniva commissionato dal suo “protettore”, l’avvocato Sante Brianese. Figura che spuntò solo alla fine del primo romanzo, ma che ha un ruolo centrale nel nuovo, anche perché ora è un onorevole della repubblica, tutt’altro che pulito. Anzi, ben dentro fino al collo nei giri della corruzione (politici, forze dell’ordine e magistratura), degli investimenti illeciti e del riciclaggio di denaro sporco, con qualche inevitabile contatto con la ‘ndrangheta. La Nena è un locale alla moda, con una buona clientela, punto di riferimento per l’avvocato onorevole e tutti i suoi sostenitori, dato che si è candidato per un partito ostile ai padanos (in altre parole, il partito della Lega Nord). Giorgio è praticamente il suo beniamino, e l’avvocato usa il suo locale per le attività illegali. Ma non sa che Giorgio ormai è convinto di aver pareggiato i conti, e che è arrivato al punto di non dovergli più nessun sacrificio. Le mosse false arrivano sempre quando meno ce le aspettiamo, e Brianese si pentirà amaramente di aver scatenato in Giorgio tutto ciò che non aveva potuto fare per molti anni. Torneranno quindi il crimine creativo e tutta la sua scaltrezza e la sua violenza, e tutti i suoi contatti del passato. Non ha mai scordato la sua presa di coscienza, e infondo, ci prova anche gusto a tornare in azione.
Alla fine di un giorno noioso è il modo perfetto (con il personaggio perfetto) per mostrarci il ritratto del nord-est odierno, insomma, Carlotto attraverso questo libro ha trovato il modo di raccontarci che aria tira da quelle parti. Ha sempre sostenuto che il noir fosse il mezzo giusto per i romanzi di inchiesta, e ce lo dimostra benissimo. Inconfondibile in questo senso anche lo stile, perché ci ricorda che, anche se adesso va di moda, il noir non è un genere facile da immaginare, né da digerire. Ritorna lo stile crudo, scarno, già presente nel primo libro, anche perché raccontato in prima persona da una delle persone più cattive che si possano incontrare. Il titolo aggiunge qualcosa in più allo stile del romanzo: si abbina perfettamente alla “noia” dei giorni di inattività del nostro protagonista, viene ripetuto più volte nel testo, come un ritornello, creando un ritmo incalzante che tiene incollato il lettore. Espedienti particolari e che richiedono una certa abilità: “Lavoro molto sulla velocità di lettura, perché voglio che il lettore divori il romanzo, ma che gli rimanga qualcosa di duraturo su cui riflettere..”, dice l’autore alla presentazione del romanzo. Frasi brevi, chiare e concise, anche l’affare più losco e complesso viene spiegato in modo limpido in mezza pagina. Da notare il parallelismo sulla fantasia del titolo, tratto dal famoso motivetto degli anni ’30 di proprietà della Campari, con il titolo del primo romanzo, anch’esso tratto da un successo di Caterina Caselli.
Qualcuno dice che Giorgio si sia addolcito rispetto al primo capitolo, ma questo è tutto da vedere, in un romanzo che intrattiene e che fa riflettere, da leggere tutto d’un fiato, alla fine di un giorno noioso.
GIUDIZIO: WWW
Arrivederci amore, ciao è uscito nel 2006 è ha riscosso un grande successo. Con la regia di Michele Soavi, e il cast che vanta i nomi di Alessio Boni, Isabella Ferrari e Michele Placido. Il successo è stato talmente grande che già si parla del progetto di trasporre in pellicola anche Alla fine di un giorno noioso, chissà quanto dovremmo aspettare!
Nell'archivio delle recensioni di W4M
sono ad oggi presenti 318 libri.
Per effettuare una ricerca inserisci qui di seguito un titolo,
un autore o una parola e trova il tuo libro!
Puoi anche consultare l'archivio alfabetico dei titoli presenti: