Anthill
di E.O. Wilson (2010)
Credo che ognuno di noi almeno una volta, nella propria infanzia, sia rimasto incantato nell’ammirare il rigore e l’ordine di una fila di formiche che si allontana o si dirige verso il proprio formicaio, magari con sopra qualche frammento di animale, qualche briciola, che andrà a far parte di una grande massa di provviste. Eppure la tentazione di spezzare quel rigore era forte, perchè ci bastava un piccolo gesto con la mano o con il piede per vederle entrare nel panico e correre da una parte all’altra disorientate. Ma nonostante ciò avevamo paura di cosa potesse causare quel disordine, perché quante più ne uccidevamo, altrettante ne comparivano, facendoci inquietare davanti a quella moltitudine, a quell’unione di tanti piccoli esseri, la vera forza del formicaio.
In questo libro vengono raccontate la storia di Raphael Semmes Cody, con alcuni richiami sulla storia americna degli stati del sud, e le “cronache di un formicaio”. Il tutto con una precisa conoscenza scientifica ed ecologica, il romanzo infatti è ricco di nomenclature scientifiche, ma non troppe, come a voler dimostrare una modesta coscienza narrativa, che non annoia.
Il romanzo si apre con una scena che ricorda il giovane Huckleberry Finn, con personaggi e luoghi cari al miglior Mark Twain. Qualche pagina dopo scopriamo le conoscenze di nozioni botaniche e biologiche di questo nuovo Twain, che con una narrazione fluida ci presenta la storia di Raff (diminutivo di Raphael Semmes Cody), un giovane timido e taciturno, appassionato della natura. Il giovane fin da piccolo rimaneva incantato dalla riseva naturale di Nokobee County, nello stato dell’Alabama al confine con la Florida, trovando in essa un punto di riferimento, di pace, di svago, e di conoscenza. Attraverso il protagonista scopriamo il piacere del rapporto primitivo dell’uomo che pian piano scopre la natura, gli animali e il loro habitat. In particolare viene attirato da una specie rara di formiche presenti nella riserva, di cui prende sempre qualche appunto. Man mano che cresce e porta avanti i suoi studi in direzione della botanica e della legislazione ambientale, la sua spensierata cusiosità viene minacciata dall’incombente ombra capitalistica. La cara riserva del Nokobee viene minata dalle mire economiche di potenti immobiliaristi, e il giovane Raff, sempre più idealista e convinto sostenitore della tutela del patrimonio naturale, dovrà combattere per la difesa di una giusta causa ecologista.
Il narratore è un professore universitario di scienze naturali (probabile alter ego dell’autore), che fu mentore di Raff fin dall’infanzia, e si riserva poche comparse nella vicenda, che probabilmente però, sono fra le più decisive. Nelle “Cronache di un formicaio” (resoconto degli studi del nostro protagonista), viene descritta la vita sociale delle formiche, e talvolta con toni epici sono raccontate vere e prorprie guerre fra formicai. Ma quel che è sorprendente sono le analogie fra la vita delle formiche e quella dell’uomo: “[…] Sono gli animali più sociali del mondo. Basta saperne qualcosa per capire che studiandole in un certo modo possiamo scoprire parecchio del comportamento sociale dell’uomo”. Ci sono, però, anche delle differenze (per fortuna!): “In poche parole, il maschio era poco più che un missile telecomandato carico di sperma. Il lavoro di una vita consisteva in una sola eiaculazione.”
Questo curioso paragone fra il “formicaio” umano e il formicaio vero e proprio (formicaio, tra l’altro, è la traduzione di anthill) consacra l’esordio come romanziere di Edward O. Wilson, due volte premio Pulitzer per le sue opere scientifiche, trovando l’apprezzamento della critica americana, e non solo. Un esordio stupefacente che concilia l’amore per la natura con i problemi odierni legati alla sua tutela, accompagnato da una narrazione avvincente.
GIUDIZIO: WW
Ne uscirebbe un film appassionante ed emozionante, con un tema attuale e dibattuto. Fossi nel regista eviterei di trasporre per intero le "cronache di un formicaio", riservandogli un'apparizione veloce, per lasciare spazio alla vicenda di Raff, nei cui panni vedrei anche il giovane Robert Pattinson. Nei panni del narratore non sarebbe male John Malkovich, e in quelli dello zio Cyrus George Clooney... sì, insomma, il cast della pubblicità Nespresso!
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