Barbari. Saggio sulla mutazione, I
di Alessandro Baricco (2006)
Che cosa avviene nel passaggio tra vecchia e nuova generazione, tra "civiltà" e "barbarie"? Da sempre notiamo delle differenze fra i nostri figli e i nostri nonni. Eppure oggi c'è qualcosa di ancor più diverso. Prima vedevamo l'evolversi dei valori che venivano via via tramandati. Oggi, ci sono dei valori? Baricco cerca di rispondere a queste e a tante altre domande, e con un'attenta e accattivante riflessione, articolata e suddivisa in frammenti che ci aiutano a comprendere, ci porta vicino alla soluzione. No, non è un taccuino di un vecchio nostalgico che decanta le gesta della propria generazione, proclamandole migliori di quelle della nuova, solo perché quest’ultima non la capisce. Questo è proprio ciò che Baricco vuole evitare, infatti, fa tutto il contrario. Cerca di capire quello che la vecchia generazione non capisce. E per capire ci si documenta, là dove si può si fanno dei confronti, e soprattutto, imperativo cardine per la realizzazione di un saggio: si riflette. Ecco, con questo saggio, l'autore ci insegna che per cercare di spiegare un qualcosa che apparentemente non capiamo, poichè ci è nuovo, ci vuole ordine, e chiarezza. Si studiano in fenomeni che sono alla luce, alla portata di tutti ogni giorno, per cercare di delineare il comportamento dell'oggetto preso in considerazione: in questo caso la mutazione e i suoi protagonisti, i barbari. E' chiaro che ogni persona ha il suo modo di riflettere e mettere insieme i pezzi. E l'autore ci propone il suo saggio suddiviso in sei grandi blocchi: Epigrafi, Saccheggi, Respirare con le branchie di Google, Perdere l'anima, Ritratti, Epilogo. Ognuno suddiviso in paragrafi. L'autore ci accompagna così in un viaggio per cercare di capire cosa in realtà sta mutando, dove possiamo trovare questa mutazione, perchè quest'ultima ha un sapore diverso dalle normali differenze fra generazioni. Ci porta alla ricerca di un modo nuovo di vedere e percepire le cose, una nuova mentalità, una nuova nozione di "senso". Un nuovo modo di vivere. Per quanto riguarda la documentazione e la comprensione del testo non c'è da preoccuparsi: alla fine del libro ritroviamo un piccolo glossario che riporta la definizione di ogni parola che ha bisogno di essere spiegata, contrassegnata nel testo con un asterisco. Vorrei ricordare infine che questo saggio, prima di essere riunito in un'opera unica e di essere stampato così com'è, è uscito a puntate sul quotidiano la Repubblica, e per scelta dell'autore, la prosa ha subito solo qualche piccola variazione. Perciò ritroveremo frasi del tipo: "..ma di questo, ne parleremo nella prossima puntata", proprio perchè l'autore vuole che l'opera rimanga "spontanea", e arrivi un po’ debole e di getto al lettore, o con le sue parole: come"..la memoria di una piccola impresa irregolare". Singolare è stata la scelta di porre alla fine del testo gli eventi di cronaca più eclatanti del quotidiano, in ordine cronologico, pubblicati nello stesso giorno in cui veniva pubblicata una puntata. Con molta fantasia e originalità, con un connubio tra linguaggio complesso e linguaggio colloquiale, e l'aiuto di qualche similitudine, allegoria e metafora, assistiamo al tentativo di spiegare un fenomeno che mai come in questi ultimi anni si sta insidiando nella nostra civiltà. Molti neanche si accorgono del suo passaggio, oppure lo percepiscono appena, lo guardano storto e poi lasciano passare. E quando questo fenomeno compirà la sua invasione, sarà troppo tardi per accorgersene. Arrivano i barbari.
GIUDIZIO: WW 1/2
Un pò come tutti i saggi, credo che questo libro non abbia bisogno di una trasposizione cinematografica. Basta leggerlo, e guardarsi intorno.
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