Spoglie del drago, Le
di Margaret Weis & Tracy Hickman (2010)
Una delle coppie più prolifiche della letteratura fantasy abbandona (per il momento) il mondo di Krynn, per cimentarsi in una nuova saga. “Le spoglie del drago”, infatti, trae spunto dalla storia dei vichinghi per raccontare le gesta di Skylan Ivorson dei Vindrasi, fiero popolo di guerrieri. Giovane figlio del capo clan dei Torgun - Norgaard -, è forte ma poco incline al ragionamento. Abituato al comando e ad avere ciò che desidera, ascolta solo Garn, quasi un fratello essendo stato accolto in casa da Norgaard alla scomparsa dei genitori. Ai due, sin dalla primissima infanzia, si affianca Aylaen, ragazza energica, bella e combattiva di cui Skylan si innamora, decidendo che sarà sua moglie. I Vindrasi adorano gli dei capitanati da Torval, a cui Skylan si ritiene particolarmente legato. Vindrash è la dea dei draghi, molto importante per i Vindrasi in quanto i draghi che guidano le imbarcazioni (i drakkar) dipendono da lei. Il culto di Vindrash è curato dalle Sacerdotesse delle Ossa, figure molto rispettate nella società, facenti capo alla Sacerdotessa Kai che è anche la moglie del Capo dei Capi, in un’unione dai molteplici aspetti politici. E’ un po’ di anni che i Vindrasi, il cui Capo dei Capi è un imbolsito signore dedito ai piaceri della carne e alle ubriacature, non si dedicano a guerre e scorribande; per i Torgun, inoltre, è un periodo di carestia e siccità. E’ in questo scenario che arrivano gli ogre, popolo di uomini massicci che – anche grazie al valore di Skylan – vengono respinti. Purtroppo, però, il Capo dei Capi ha fatto un accordo con loro cedendo la collana di Vektia, un reperto prezioso sia in termini di gioiello sia in termini di religione. Essa contiene parte dello spirito della prima dea “drago”, che – al momento della sua morte – divise il suo corpo in cinque pezzi. Il tradimento di Horg, il Capo dei Capi, grida vendetta: i Torgun con Skylan in nome del padre lo sfidano nella Vutmana, duello rituale in cui il vincitore assume la carica, diventando contemporaneamente marito della Sacerdotessa Kai. Purtroppo Skylan è giovane e borioso; invece di cedere la vittoria al padre – com’era nei termini dell’accordo con gli uomini e gli dei – la tiene per sé, pregustando in questo modo di ottenere anche Aylaen. E’ da qui che iniziano il castello di bugie e le azioni sconsiderate che porteranno alla caduta sempre più in basso di Skylan e del suo gruppo. Draya, la Sacerdotessa Kai, non è esente da colpe, ma è animata da buone intenzioni, che Skylan non ha la saggezza di comprendere. Il tutto è peggiorato dal fatto che anche gli dei stanno combattendo la propria battaglia per la sopravvivenza: sembra che nuovi dei, più potenti, capeggiati da un certo Aelon abbiano scatenato una guerra, per il momento vincente, per sostituirsi a loro. Nel suo viaggio alla ricerca di una soluzione più o meno onorevole, Skylan conosce Wulfe, un ragazzino strano, con poteri particolari, e incontra un cugino – Raegar – ritenuto morto molti anni prima. Ora è un mercante (così dichiara) sopravvissuto alla schiavitù e salvato da un padrone che l’ha aiutato a istruirsi e a riscattarsi. La verità, però, è molto diversa e Skylan se ne accorgerà troppo tardi, quando le sue scelte avranno portato lutti e dolore ai suoi amici. Tuttavia, Skylan non è stato completamente abbandonato dagli dei cui è fedele e anche Wulfe è vicino a lui. Forse ci sono ancora speranze per lui, per gli dei stessi e per il popolo dei Vindrasi. La fine del libro è propedeutica a nuove puntate; probabilmente ci saranno in futuro altri volumi a completamento della saga, che è da vedere anche come il racconto della crescita, il passaggio da un’età giovanile a una più adulta, non solo per quanto riguarda l’uomo, ma anche per la storia di una civiltà. Come sempre, la coppia di scrittori riesce a ottenere un risultato narrativo gradevole, con buoni spunti di interesse. Pur non scrivendo una fantasy “semplice”, tiene desta l’attenzione del lettore. In questa nuova avventura, in particolare, viene dato uno spazio maggiore agli aspetti della vita e della cultura del popolo e ai limiti umani; gli dei e alcuni dei temi classici della fantasy ci sono, ma ruotano intorno alla figura centrale di Skylan. C’è quindi attesa per lo sviluppo della sua storia…
GIUDIZIO: WW
Anche questo libro potrebbe essere una buona fonte di ispirazione per la trasposizione cinematografica. Molti gli effetti speciali che darebbero maestosità e spettacolarità al lungometraggio. Nella parte del protagonista – Skylan – Chris Evans (la Torcia dei Fantastici 4 e il biondino di The Losers) non sfigurerebbe, mentre Jessica Alba e Megan Fox potrebbero rivestire i ruoli delle sorelle Aylaen e Treia (quest’ultima Sacerdotessa delle Ossa, in odore di diventare Sacerdotessa Kai). Tilda Swinton sarebbe una perfetta Draya, Sacerdotessa Kai “ispiratrice” della storia e Sam Worthington un affascinante e subdolo Raegar.
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