Ragazza dai piedi di vetro, La
di Ali Shaw (2010)
Midas Crook ha trent'anni e vive da sempre a St. Hauda's Land, isolato arcipelago gettato come una manciata di sassi tra le gelide acque del nord Atlantico. A differenza della maggior parte degli isolani - ai quali l'abolizione della caccia alle balene ha tolto lavoro, costringendoli a trasferirsi altrove in cerca di fortuna - Midas non si è mai allontanato da lì: le scogliere a strapiombo sui furibondi marosi, le nebbiose torbiere dell'entroterra, gli umidi boschi popolati da misteriose creature hanno da sempre rappresentato la sua casa. Timido ed introverso, Midas vive a occhi bassi, alzando lo sguardo solo per osservare il mondo attraverso il protettivo filtro della sua inseparabile macchina fotografica. Un tardo pomeriggio autunnale, inseguendo la foto perfetta di un raggio di luce che penetra nel fitto del bosco, Midas incappa in Ida McLaird, rimanendone folgorato. Immune alle emozioni, refrattario a qualsiasi tipo di contatto fisico con chiunque, il ragazzo viene messo in crisi dal mix di forza e fragilità trasmesso dalla ragazza: allegra ed apparentemente spensierata, si muove a fatica poggiando su una grande stampella, i piedi trascinati dentro ad enormi, quasi grotteschi scarponi da trekking. Pian piano il viso e le espressioni di Ida si imprimono nella sua mente come fotografie che prendano forma in una camera oscura, le emozioni che prova nei confronti della giovane donna si infiltrano nelle sue difese. Il suo istinto di protezione nei confronti di Ida aumenta in modo esponenziale quando lei gli confida un terribile segreto: nel giro di pochi mesi un fenomeno inspiegabile e progressivo ha mutato i suoi piedi in sculture di vetro. Solo un uomo la può aiutare, il bizzarro ed introvabile Henry Fuwa, che durante le vacanze estive le aveva raccontato di uomini di vetro seppelliti nelle torbiere di St. Hauda's Land. Inzia così una gara contro il tempo per salvare non solo la vita della ragazza, ma anche il cuore ghiacciato di Midas, una corsa serrata per fargli conoscere il calore ed il conforto dell'amore prima che sia troppo tardi. La ragazza dai piedi di vetro (edito Lain) è una favola agrodolce che parla d'amore, o meglio della paura d'amare, di tutto quel vasto mare di se e ma nel quale spesso ci immergiamo per paura di soffrire. Racconta del tempo perduto a costruire barricate intorno al cuore, invece di godere spontaneamente di quel che la vita ci regala, esortandoci a chiudere gli occhi e tuffarci finchè si è in tempo. Ben scritto, anche se a tratti eccessivamente statico, l'esordio di Ali Shaw è infarcito di spunti molto fantasiosi - prima fra tutte la mutazione di cui è vittima Ida - che rimangono però troppo grossolanamente abbozzati, gravando l'opera di un senso d'incompiutezza. La ragazza dai piedi di vetro resta comunque un romanzo garbato, che ci accompagna in una lenta, faticosa gimkana attraverso gli ostacoli del cuore, regalandoci una delicata e fragile storia d'amore. Paura d'amare.
GIUDIZIO: WW
Se si dovesse trarre un film da La ragazza dai piedi di vetro, Adrien Brody sarebbe perfetto per interpretare Midas, mentre la diafana Mélanie Laurent di Inglorious Besterds sembra aver ispirato a Shaw la figura di Ida.
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