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Parti in fretta e non tornare
di Fred Vargas (2004)
Il commissario Adamsberg, uomo lento e preda d'intuizioni fulminanti, quasi sempre risolutive, è appena diventato capo dell'Anticrimine di Parigi. Il suo quartier generale è ancora un cantiere, quando una donna si presenta - in preda ad un inquietudine superstiziosa - alla sua scrivania: nel palazzo dove vive tutte le porte d'ingresso tranne una sono state marchiate con dei simboli misteriosi, vergati con vernice nera, simili a degli elaborati 4 al contrario. Il braccio destro del commissario, il riflessivo Danglard, tenderebe a liquidare la denuncia come un eccessivo allarmismo, ma Adamsberg sente come un presagio oscuro e grave dietro all'episodio. Contemporaneamente, all'altro capo della città, vengono recapitati, nella cassetta del novello banditore Joss Le Guern, dei messaggi cupi e densi di minaccia, di malattia e morte, letti a gran voce ogni giorno sulla pubblica piazza dallo scontroso bretone. Nel momento in cui i palazzi vergati con gli strani simboli aumentano vertiginosmanete di numero ed un primo cadavere viene ritrovato in condizioni inquietanti, i sospetti di Adamsberg diventano certezza: l'uomo abitava infatti in uno degli appartamenti su cui il 4 rovesciato non era apparso... esiste un legame tra pittore, messaggero di morte ed assassino. Inizia così una lenta, ma efficace indagine sulle tracce di un incubo medievale piombato come un fulmine a ciel sereno nel bel mezzo dell'era moderna. Come sempre accade con la Vargas, anche Parti in fretta e non tornare è un meraviglioso affresco di personaggi inusuali, stravaganti, talvolta grotteschi, intorno ai quali gravita un'indagine su crimini altrettanto curiosi. Mi è stato più volte rimproverato di leggere i romanzi della Vargas senza seguirne l'ordine cronologico, ma devo dire di esser stato fin qui fortunato: infatti se da un lato avevo già incontrato il commissario Adamsberg ne L'uomo dei cerchi azzurri, dall'altro la lettura di Chi è morto alzi la mano mi aveva introdotto anche i cosiddetti Quattro Evangelisti - un gruppo eterogeneo di studiosi radunati sotto lo stesso tetto, una villetta fatiscente nel centro della capitale francese. Parti in fretta e non tornare fa incontrare tra le sue pagine i protagonisti dei due filoni separati, creati dalla scrittrice francese, dando un pizzico di gusto in più alla lettura da parte dei suoi fans più fedeli. Ma come sempre ogni romanzo della Vargas resta un piacere a sè, la cui lettura soddisfa, diverte e fa pensare anche il suo lettore occasionale... Garanzia!
GIUDIZIO: WW 1/2
Coi suoi occhi spenti, il volto apparentemente innocuo, la sua bravura ad interpretare personaggi schivi e taciturni, Jean Reno sembrerebbe esser stato concepito per interpretare Adamsberg... Speriamo che prima o poi qualcuno si decida a tradurre in cellulosa gli scritti della Vargas!!!
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Filippo Nembrini
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