Ballata di Miss Fortune, La
di Wesley Stace (2006)
Una notte di settembre agli inizi del XIX secolo una sfarzosa carrozza con l'emblema di una rosa ed un rovo avviluppati percorre i sobborghi di Londra. Passando di fronte ad una maleodorante discarica si blocca ed uno dei servitori viene subito mandato verso un cane randagio che ha in bocca un fagotto di stracci. Il fagotto viene consegnato al passeggero, Lord Geoffrey Loveall, il più ricco ed eccentrico ereditiero dell'Inghilterra del tempo: al suo interno si muove a fatica un neonato che non può avere più di qualche giorno. Geoffrey, vessato da una madre dal carattere impossibile e tormentato dal ricordo di Dolores - la sorellina morta ad appena nove anni mentre giocava con lui su un albero della tenuta di famiglia - decide immediatamente di tenere con sè la creatura e di spacciarla per sua figlia, battenzandola Lady Old Rose Loveall. Inizia così l'epopea di Rose, destinata a diventare erede della famiglia più blasonata del regno, cresciuta tra le sfarzose mura di Love Hall secondo i più meticolosi precetti del galateo al fine di farne una vera e propria lady... ma con un piccolo neo: la piccola, in realtà, è un maschietto. L'ossessione di Geoffroy per Dolores, infatti, ha portato l'uomo a cercare d'ingannare oltre che gli uomini anche la natura: inevitabilmente, giunta la preadolescenza, la piccola Rose inizierà a porsi delle domande che finiranno coll'alzare il velo sul segreto di famiglia. Inizierà così un periodo travagliato sia per il giovane Lord Rose - che si scontrerà con più di una crisi d'identità sessuale - sia per tutta la famiglia Loveall, contro la quale si scaglieranno i rami meno blasonati della stirpe, intenzionati a mettere le mani su Love Hall e sui patrimoni ad essa annessi. Umiliato, bistrattato, delegittimato, Rose sarà costretto a fuggire, a vivere le più infime esperienze della sua giovane vita, arrivando ad un soffio dalla morte. Ma - come sempre accade in Dickens, la cui influenza sembra davvero giganteggiare nell'ispirazione dell'esordiente Stace - il fato finirà per disegnare un lieto fine per lo sfortunato ragazzo, che troverà così risposta ai tanti quesiti su chi lui/lei sia e su quale posto debba occupare nel mondo. Sicuramente un buon lavoro quello di Stace, romanziere esordiente, ma musicista ben affermato (col nome di John Wesley Harding ha pubblicato ben 14 album): una storia complessa, costruita come detto tenendo ben a mente i classici della letteratura inglese, ricchissima di colore e di personaggi con cui o contro i quali è facilissimo schierarsi... una storia che talvolta rallenta, incespica in un eccesso descrittivo che fa soffrire il lettore, che ne frena il ritmo generando qualche sbuffo di troppo. Ma in generale un romanzo tanto... classico da risultare originale per i nostri tempi. Omaggio al passato!
GIUDIZIO: WW
La ballata di Miss Fortune (il cui titolo in inglese è il ben più suggestivo Misfortune) ha sicuramente tutto da guadagnare in versione cinematografica, grazie ai ritmi più immediati e scanditi dalla settima arte. Perfetto alla regia il Douglas McGrath di Nicholas Nickelby, ideale nei panni di Rose il multiforme Johnny Depp!
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