Paradiso degli Orchi, Il
di Daniel Pennac (1985)
E' con questo romanzo che si apre la saga di Benjamin Malaussène. Personaggio stravagante, circondato da personalità altrettanto pittoresche e bizzarre, il suo lavoro non poteva essere che quello del "capro espiatorio". E' il più grande dei suoi cinque fratelli, i quali però non sembrano dimostrare un'età precisa, se ci si basa sui loro comportamenti; emerge il ritratto di una famiglia autosufficiente e unita, che sa il fatto suo nonostante la figura materna e quella paterna siano assenti. Come dimenticare il cane del protagonista, che sembra una persona piuttosto che un'animale da compagnia (gli manca solo la parola), un divertentissimo cane epilettico! Conoscendo il resto del circolo di amici di Benjamin, l'aria che si respira non somiglia neanche un pò a quella della nostra quotidianità e della nostra realtà. L'ambientanzione è comunque un quartiere di Parigi, Belville, nel quale la nostra simpatica famiglia indaga su una serie di esplosioni misteriose, avvenute nel posto di lavoro del protagonista (il Grande Magazzino), con l'aiuto di un collega travestito, protettore dei vecchietti che bazzicano nel Grande Magazzino, e di una giornalista sexy (amante di Ben), venendo alla scoperta di faccende sempre più inquietanti. Il clima è grottescamente surreale, grazie alla narrazione in prima persona del protagonista, molto emotivo, lunatico, capace di piangere e ridere un secondo dopo, chiedendosi subito dopo ancora cosa ha appena fatto! Non ho fatto a meno di notare un'analogia con Fight Club riguardo alla fabbricazione di esplosivi, "..servendosi di semplici ingredienti casalinghi", usati ovviamente per fini totalmente diversi. Sarà la copertina, saranno le descrizioni dei personaggi e i loro nomi, sarà il clima natalizio (il romanzo è infatti ambientato intorno alle feste di Natale), saranno le metafore che riguardano gli orchi e i "babbi natale", che mi fanno immaginare le varie scene come un "paese dei balocchi", dove i giocattoli interagiscono fra di loro. Questo forse per sdrammatizzare questioni che risulterebbero più serie, se affrontate con un' ottica diversa. Un romanzo stravagante, un linguaggio moderno, di uno scrittore che sicuramente non passa inosservato, che ci lascia la libera scelta di ridere e preoccuparci leggendo questa folle parodia della realtà!
GIUDIZIO: WW
Essendo ambigua la scenografia, in mente non mi viene nessun cast, nè tanto meno la regia. I personaggi sarebbero perfetti se creati dalla Disney Pixar, anche se il risultato non risulterebbe la solita animazione per bambini.
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