Tredicesima storia, La
di Diane Setterfield (2007)
Divorando questo bellissimo romanzo (edito Mondadori) mi è venuto più di una volta spontaneo associarlo - in una sorta di trilogia bibliografica - con L'ombra del vento di Zafon e Il paese delle pazze risate di Carroll. Tema centrale di tutti e tre è infatti la ricostruzione a ritroso della vita di altrettanti scrittori: in questo caso la schiva libraia Margaret Lea - biografa dilettante - trova una sera sui gradini del suo negozio una lettera, scrittale con mano malferma da nientemeno che Vida Winter, scrittrice i cui bestsellers hanno venduto un numero di copie tale da rivaleggiare con la stessa Bibbia... La Winter, idolatrata da milioni di fans in tutto il globo, è ormai un'anziana signora che vive isolata dal mondo nella sua tenuta nello Yorkshire. Ma se lei si disinteressa del mondo, non si può dire che questo faccia lo stesso con lei; due i più fitti segreti che circondano la mitica figura di Miss Winter: il suo primo scritto - intitolato Cambiamento e disperazione, tredici racconti - e la vera storia della sua vita. Il primo infatti uscì in un limitatissimo numero di copie con quel titolo, pur contenendo solo dodici storie, per poi esser rieditato semplicemente come Cambiamento e disperazione; sulla seconda invece Vida ha, nel corso degli anni, fornito alla stampa tante di quelle versioni differenti e talmente inverosimili da farle ritenere tutte false. Margaret, leggendo i tre fitti fogli della lettera di Miss Winter si ritrova - con suo enorme stupore - di fronte ad una richiesta che avrebbe fatto felice qualsiasi giornalista o biografo: l'anziana romanziera ha scelto di raccontare la verità, tutta la verità sulla sua vita proprio a lei, invitandola nella sua tenuta. Perchè mai scegliere Margaret Lea, illustre sconosciuta che ha all'attivo solo una minuscola pubblicazione presso un insignificante editore, per questo importantissimo compito? Cosa si cela dietro alla cortese ma perentoria richiesta di una leggenda vivente della letteratura mondiale? Pur titubante - e ben decisa a rifiutare di persona l'incarico - Maggie si reca nella villa di campagna, dove - come acqua in un lavandino cui venga tolto il tappo - verrà risucchiata nel vortice di una storia da cui non riuscirà a liberarsi prima di poterne scrivere la parola fine. Scritto magistralmente, con una prosa immediata e mai sbavata, questo romanzo scorre senza intoppi lungo la trama folle e spesso tragica delle vicende della famiglia Angelfield, appartenenti alla ricca nobiltà della campagna inglese. Come un'archeologa di fronte ad una Stele di Rosetta vivente, Maggie si ritroverà a rivivere vicende passate, ormai lontane nel tempo, dovendo decifrare con minuzia i più piccoli particolari del lungo racconto di Vida, discernere il vero dal falso, il palese dal nascosto, per arrivare finalmente alla verità. Splendida la caratterizzazione - in particolare - dell'anziana scrittrice, avvincente la trama, ottimamente costruita e ricca di piccoli colpi di scena, mai eclatanti ma sempre molto efficaci. Ottimo debutto, quello della Setterfield, autrice in grado di farci sognare ad occhi aperti, di appassionarci al punto tale da legarci al suo romanzo anche dopo che abbiamo finito di leggerlo, imprigionati nella sua storia come in una ragnatela, nella quale siamo incappati passando per una soffitta disabitata o in un antico rudere. Appassionante!
GIUDIZIO: WWW
Sono ormai convinto che la stragrande maggioranza degli autori scriva con più di un occhio al cinema: ma se tutti i romanzi da cui vengono tratti film fossero come questo, andrei al cinema molto più spesso!!! Perfetta nei panni di Maggie l'eterea Kate Blanchette, in quelli di Vida la meravigliosa Vanessa Redgrave.
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