Caos calmo
di Sandro Veronesi (2005)
Lavoro, amore, successo, una figlia adorata, una vita agiata, ma incastrata - come per ognuno di noi - nei rigidi binari imposti dalla società. Così si può riassumere la vita del quarantenne Pietro Paladini... Almeno finchè non capita l'inaspettato: per ironia della sorte, a pochi giorni dal matrimonio con Lara - sua compagna da anni e madre della piccola Claudia - mentre Pietro sta salvando la vita di una donna che sta per affogare, un improvviso aneurisma si porta via Lara proprio di fronte agli occhi di Claudia. Così inizia Caos calmo, neo vincitore del Premio Strega 2006, un romanzo intimista e delicato, che appare forse più leggero di quel che in realtà è grazie (o a causa) di quelle massicce dosi così italiane di ironia e per il tono quasi colloquiale con cui Veronesi/Paladini ci si rivolge. Il dramma di un padre/marito rimasto forse più orfano di sua figlia per la morte improvvisa della compagna, abbandonato a se stesso in compagnia della propria incapacità di provare dolore, quasi anestetizzato dalla paura, dalla responsabilità nei confronti di una bambina di 10 anni soltanto. La tenerezza della sua decisione di prendere fissa dimora di fronte alla scuola della figlia - inizialmente come gesto di cura nei confronti di Claudia, poi eleggendo quel luogo come unico posto dove possa ritornare alla vita; la brillantezza del susseguirsi di situazioni al limite dell'assurdo, che hanno come teatro i pochi metri di giardini pubblici nel cuore della caotica Milano dei quali Pietro - poco a poco - comincia a far parte come una panchina, come una pianta; le sagaci descrizioni dei comportamenti altrui nei confronti del lutto di qualcuno, quel riversare pietà prima e propri dolori poi su chi dovrebbe soffrire - ma magari non riesce a farlo; l'amore dolce e al tempo stesso impacciato, imbarazzato, in punta di piedi che prova per la figlia nella cui testa non riesce a capire cosa stia passando. Tutte queste componenti e molte altre ancora si intrecciano e si allacciano di continuo nel lungo peregrinare di Pietro dentro alla propria vita, producendo un caos totale, ma calmo... come quello che portano i bambini con la loro sola presenza: quando ci sono cuccioli di uomo intorno, anche i grandi alzano un po' la voce per parlarsi, sorridono di più, fanno chiasso, trovandosi immersi - e parte integrante - di un gran caos, ma calmo. E proprio navigando in questo caotico oceano che è diventata la sua vita, in cui rischia di affondare la sua mente, Pietro riuscirà a fare il punto della situazione, a valutare cosa sia importante e cosa no, ad impossessarsi di quel caos calmo che spiazzerà chiunque intorno a lui, vittima designata, improvvisamente diventato trionfatore grazie al suo apparente distacco dalla vita. Difficile raccontare degnamente questo bel romanzo, commovente e divertente al tempo stesso... Per cui aggiungo solo un fervido invito: leggetelo! Toccante!
GIUDIZIO: WWW
Assolutamente auspicabile un film su Caos calmo (edito Bompiani)! Per rivestire i panni di Pietro vedrei molto bene il Locascio de La meglio gioventù... ma leggo con sorpresa che il film - diretto da Antonello Grimaldi - sarà invece interpretato da... Nanni Moretti. E la cosa non mi convince...
|