Chimera, La
di Sebastiano Vassalli (1992)
Un atto d'amore per una terra - quella che disegna il tortuoso corso del fiume Sesia - è all'origine di questo bel romanzo di Sebastiano Vassalli. Partendo da considerazioni sul panorama di cui gode - ma che a tratti soffre, a causa di automobili, smog ed asfalto - dalla finestra della sua casa isolata in collina, Vassalli si interroga su come la Valsesia dovesse presentarsi agli occhi di un viandante nel 1600, completamente dominata dal macigno bianco del Monte Rosa. Divagando dice di avere anche una storia - realmente accaduta e documentata - da raccontare, un fatto, una saga addirittura, che segnò quella parte di mondo nel XVII secolo: il processo alla Strega di Zardino. Ma, si chiede, a chi potrebbe mai interessare - in un'epoca di modernità e progresso - una simile vicenda, persa nelle nebbie della storia e della Bassa Padania, nelle macerie del paese di Zardino, ormai scomparso dalle carte geografiche? Forse a nessuno, ma visto che "nel presente, non c’è niente che meriti d’essere raccontato" eccolo iniziare a narrare la storia di Antonia, esposta (cioè abbandonata appena nata di fronte alla porta di un convento) cresciuta dalle suore a Novara, adottata intorno ai 10 anni da una famiglia di braccianti di Zardino, una ragazza di una bellezza straordinaria, tanto da ispirare un noto pittore d'affreschi che raffigurò nella Valsesia decine di madonne col suo volto; una giovane donna - e già questo nel seicento non era da considerarsi una fortuna - con una vita sfortunata, schiva con i tanti pretendenti che ne chiedevano la mano, innamoratasi di un camminante (un sorta di spirito libero senza fissa dimora) dedito sei mesi all'anno a reclutare risaroli, personaggi da girone dantesco, disperati che non avendo nulla da perdere andavano a raccogliere il riso nelle malsane, sconfinate risaie della regione; invidiata dalle donne, amata prima ed odiata poi dagli uomini, fino ad essere accusata e processata per stregoneria, mandata al rogo per meri interessi politici dell'inquisizione novarese in conflitto di potere con l'inflessibile vescovo Bescapè. Un romanzo storico, La Chimera (edito Einaudi), che è un bellissmo affresco della vita della Bassa di quattro secoli fa, ma che al tempo stesso ci fa capire come le cose - in un periodo così diverso come il nostro - non siano poi così cambiate: l'ignoranza, la malafede, l'invidia, i pregiudizi provocano ora come allora morti e feriti, rovinano vite a vantaggio di altre... e per i più sfortunati, come l'Antonia di Zardino, l'amore e la felicità spesso altro non sono che una chimera. Finestra sul passato.
GIUDIZIO: WW 1/2
A tratti un po' prolisso, poco fluido, potrebbe venir trasposto in pellicola acquisendo grandi vantaggi in termini di ritmo. Meriterebbe sicuramente un bel film in costume, magari girato da un grande del cinema italiano come Bernardo Bertolucci...
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