Mater terribilis
di Valerio Evangelisti (2002)
Nicolas Eymerich, spietato e rancoroso inquisitore d'Aragona vissuto realmente nel XIV secolo, è protagonista di un prolifico filone di romanzi fuoriusciti dalla fervida mente di Valerio Evangelisti. Di tutte le succitate opere Mater Terribilis (edito Strade Blu Mondadori) è sicuramente la più complessa, aggrovigliata ed ambiziosa, svolgendosi su tre piani temporali differenti ed apparentemente slegati, ma in realtà comunicanti. Da una parte abbiamo le vicende dell'inquisitore, che nel 1362 viene incaricato di investigare sulla misteriosa morte di alcuni confratelli in un convento della Francia sotto il dominio inglese. Dall'altra riscopriamo l'epopea di Giovanna D'Arco, vissuta nella prima metà del quattrocento, ripercorrendo la sua ascesa e caduta tra visioni orribili ed il suo rapporto col perverso ed al tempo stesso eroico compagno d'armi Gilles da Rais. Infine assistiamo alla feroce guerra tra Euroforce ed i neonazisti della Rache, le cui origini risalgono al 1990 ed il cui epilogo cade nel 2068. Le tre vicende procedono in parallelo, complicando la lettura ma tenendo comunque alta la suspance del lettore grazie alla capacità narrativa ed alla fertile immaginazione di Evangelisti. Muraglie di nebbia pulsante di colori inquietanti, nubi di cervi volanti, pietre fiammeggianti, frati deformi ed ogni sorta di malefici ed eresie si frapporranno al cammino di Eymerich verso la sua meta; visoni distorte del futuro guideranno la mano e la spada della Pulzella d'Orléans fino al suo destino sul rogo ad opera dei successori temporali dell'inquisitore d'Aragona; le terrificanti battaglie combattute da soldati zombie o mutati geneticamnte fino a farne dei forzuti dementi caratterizzeranno lo scontro tra Euroforce e RACHE, dove le armi saranno incubi atroci e demoniaci generati dal Vortex, una stazione orbitante in grado di manipolare i sogni e l'immaginario dell'umanità intera. In tutti e tre i piani temporali interviene, come spesso accade nei testi di Evangelisti, un generatore del caos nei panni di libro: da un lato l'esoterico Aurora consurgens dall'altro un diverso tipo di testo, un virus informatico per l'esattezza, chiamato Kaiser Sose (ricordate Kevin Spacey ne I soliti sospetti?) che attacca il Vortex rendendolo incontrollabile. Ma come sono legati tutti gli eventi narrati in questo monumentale romanzo di oltre 450 pagine? Toccherà ad Eymerich scoprirlo con il suo infallibile metodo che sposa una rigida razionalità all'esaltazione della fede, che si traduce nel seguire pedissequamente l'unica dottrina per lui esistente: quella dettata dalla Santa Romana Chiesa. Dopo un lungo lavoro investigativo e non poche difficoltà l'inquisitore si troverà faccia a faccia con l'entità all'origine di tutto quanto accade tra le pieghe del tempo, la Mater Terribils appunto, la metà oscura dell'archetipo femminile, la divoratrice spietata e famelica, antitesi della figura materna e complementare ad essa nel formare l'eterno femminino. Questo mostro terribile ha ordito nel corso dei secoli un piano sommamente eretico ed inaccettabile per un uomo come Eymerich: sovvertire la predominanza maschile per sostituirvi un mondo matriarcale e spietato nei confronti dell'uomo... Riuscirà l'inquisitore d'Aragona a sconfiggere un tale nemico? Ottima trama, ma come dicevo all'inizio un po' ostica per il lettore, che si deve impegnare a seguirne i continui balzi temporali senza perdere il sottile filo d'Arianna che fa di un unicum le tre diverse storie che vengono narrate. Un'opera complessa, ma appassionante e decisamente soddisfacente per chi riesce a giungere fino alla sua riga conclusiva; un romanzo che lega il genere storico al fantasy fino a sfociare nella fantascienza vera e propria. Esoterico!
GIUDIZIO: WW 1/2
Affascinante sarebbe veder cimentarsi qualche regista nostrano con le opere di Evangelisti, dalle quali potrebbe scaturire una vera e propria saga,una sorta di Signore degli Anelli all'italiana. Ma chi potrebbe essere in grado di fare qualcosa di questo tipo oggi? Forse dovremmo puntare oltralpe, in casa del Jean-Jacques Annaud de Il nome della rosa per la regia. Per quanto riguarda invece il volto da prestare ad Eymerich niente di più facile: lo straordinario Ivano Marescotti!
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