Luce dei miei occhi
di Patrick Redmond (2004)
Terza opera di Redmond edita in italiano (come le altre da Mondadori), Luce dei miei occhi rappresenta una sterzata - auspicabile - nel dipanarsi delle trame ideate dall'autore inglese. Non più un power thriller come i precedenti, pur mantenendo un punto di contatto con il bellissimo L'allievo: l'analisi di come un'infanzia serena trasformatasi in una preadolescenza difficile possa portare gli esseri umani oltre il limite della metà oscura che alberga in ognuno di noi. Diviso in due storie parallele che poi si andranno fondendo, il romanzo narra di due bambini dell'Inghilterra post bellica rimasti solo con la madre per ragioni diametralmente opposte: Ronald - soprannominato Ronnie Sunshine - è figlio di Anna, ragazza madre orfana di tutta la famiglia perita in un bombardamento tedesco durante la seconda guerra modiale, sedotta ed abbandonata a soli diciassette anni da un soldato poi fattosi di nebbia; i due vivono con gli zii di Anna, che la trattano come una cenerentola disprezzabile, finchè lei - col sogno di poter un giorno offrire a Ronnie un futuro migliore - decide a malincuore di lasciarlo per andare a servizio come dama di compagnia presso una ricca signora di campagna. Susan - Susie Sparkle, per suo padre - vede invece morire d'infarto davanti ai suoi occhi l'adorato papà a soli sette anni, dopo il trauma che aveva creato in lei l'esaurimento nervoso della madre qualche anno addietro; proprio questa malattia aveva portato grande insicurezza nella madre di Susan, la quale troverà presto un nuovo appoggio nel facoltoso "zio Andrew", che deciderà di sposare in seconde nozze. Ma questi cambiamenti nella vita delle due famiglie generano nei fanciulli ferite che la vita non riuscirà a guarire, scempi che da un lato continueranno a sanguinare, dall'altro cicatrizzeranno in cheloidi duri come il cuoio. L'odio di Ronnie per la famiglia adottiva, per le angherie che lui e la madre devono subire per anni, l'attesa spasmodica di un improbabile ritorno del padre per portar via con sè lui ed Anna incancreniranno il suo animo in un nocciolo duro e pieno di tenebra, isolandolo dai suoi coetanei, rifugiandosi nei brillanti risultati scolastici. Le violenze domestiche che dovrà affrontare Susie la sconvolgeranno con uguale intensità, ma rendendola sempre più forte, più dura, diffidente, ma mai cattiva. Le loro vite proseguiranno parallelamente, fino all'incontro intorno ai quindici anni, al coplo di fulmine che li unirà donando loro una parvenza di serenità... ma le ombre del passato sono ancora in agguato e ben presto esploderanno in tutta la loro tragica potenza. Un finale ad altissima tensione che vi sconvolgerà rende ancor più bello ed imprevedibile questo intrigante Luce dei miei occhi, ulteriore riprova, se ce ne fosse bisogno, di come Redmond sia in grado di coinvolgere il lettore, di emozionarlo, di risucchiarlo nelle sue trame senza ricorrere ad escamotage o coupe de theatre, ma semplicemente con la sua ottima prosa, la sua straordianaria capacità di immergersi nell'animo umano, di rivelare la personalità dei suoi personaggi pezzetto dopo pezzetto, come un giocatore di poker che spilla con religiosa lentezza le proprie carte. Gran bel libro, dunque, condito di quel tanto di lucida follia per dargli quel po' di sapore in più che fa sempre la differenza tra un libro firmato Patrick Redmond e tutti gli altri. Aspettiamo con ansia la sua prossima uscita! Black light.
GIUDIZIO: WW 1/2
Per fare di questo libro un film si devono trovare attori bambini e adolescenti davvero sopra le righe... i registi in gamba, invece, non mancano di certo.
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