Invisible monsters
di Chuck Palahniuk (2000)
"...Il fatto di essere clonati da quelle pubblicità per shampoo, be', vale tanto per me quanto per Brandy Alexander. Sparare a una qualunque persona presente in questa stanza sarebbe l'equivalente morale di uccidere un'automobile, un aspirapolvere, una Barbie. Cancellare un disco del computer. Bruciare un libro. Probabilmente questo vale per qualsiasi omicidio al mondo. Siamo tutti dei prodotti...". Queste righe riassumono in soldoni la filosofia alla base di questo Invisible Monsters (edito anch'esso Strade Blu Mondadori), opera prima del formidabile genio di Chuck Palahniuk. Anche questa è una storia amara, struggente, delirante: Shannon McFarland - top model di fama mondiale - resta vittima di un incidente sospetto... una fucilata la raggiunge al mento mentre è in macchina e le cancella la parte inferiore del viso. Non potendo sopportare il proprio aspetto mostruoso, Shannon decide di coprirsi il volto con dei veli, trasformandosi appunto in un mostro invisibile; durante la sua convalescenza ospedaliera conosce Brandy Alexander, un transessuale messicano, strafatto di qualsiasi droga e... "quasi completo" (gli manca un solo un'operazione per diventare donna) che diventerà il suo faro, il suo mentore, il suo virgilio in un viaggio lungo gli Stati Uniti, ma in effetti attraverso gli Stati D'Animo che trasformano al giorno d'oggi le persone in oggetti, la bellezza in silicone, il rispetto per gli altri in idolatria del sè. Ferocissima, abrasiva critica del mondo in cui viviamo dove un grido si alza a monito centrale del libro: "Scegli di diventare ciò che non vorresti essere", come Brandy che incarna la voce dell'autore per tutto lo sviluppo della storia, che mai in effetti avrebbe voluto diventare donna, ma che solo così può capire chi davvero è, liberarsi dalle false aspirazioni e desideri inculcategli nel cuore e nella testa dalla società della comunicazione, dalla cultura dell'apparenza, dai falsi miti moderni... Ed ecco allora muoversi i personaggi di questa trama - come sempre con Palahniuk soprendente, spiazzante, sconvolgente - in un lucido delirio, in una caduta a capofitto in molteplici trasformazioni aberranti e mutazioni lisergiche della persona e della sua anima, per giungere infine all'unità di misura, al minimo comun denominatore dell'amore e dell'odio, verso un epilogo che chiude un cerchio e che - come in Survivor - altro non è che l'inizio del libro. Mostro della ragione.
GIUDIZIO: WW
Si rumoreggia della preparazione imminente del film ispirato a Invisible Monsters interpretato da Val Kilmer e Jessica Biel...Non l'opera migliore di Palahniuk, ma considerando che si tratta del suo primo romanzo - per di più rifiutato a ripetizione dalle case editrici - e che dalle sue "ceneri" nacque Fight Club... be', val la pena di leggerlo!
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