Ragazza Houdini, La
di Martyn Bedford (1998)
Brandon Fletcher, Red per gli amici, è un mago... beh, non proprio un mago: un prestigiatore. Una sera, in un classico pub londinese, ha conosciuto l'apparentemente scapestrata Rosa - sedicente giornalista - e l'ha conquistata con uno dei suoi trucchi. La storia tra i due sboccia in un amore profondo, ma Red non riesce - nonostante gli insistiti tentativi - a sapere nulla del passato, della famiglia, dell'infanzia ed adolescenza di Rosa: quando vi accenna lei si ritrae in un silenzio ostinato. Un brutto giorno, mentre Red è fuori città per un'esibizione, riceve una telefonata: Rosa è morta, stritolata saltando da un treno in corsa, da un treno che Red non sapeva che dovesse prendere, durante un viaggio che non sapeva lei dovesse fare, diretta dove Red non poteva immaginare. Sconvolto, il nostro prestigiatore comincia una caccia alle verità nascostegli dalla fidanzata, scoprendo poco a poco - partendo dall'Inghilterra ed arrivando fino in Olanda - il drammatico passato che Rosa gli aveva tenuto nascosto: un passato fatto di violenza, ricatti, disperazione, dal quale la ragazza era riuscita a fuggire, risorgendo, divenendo un punto di riferimento, la salvezza, la speranza di tante altre giovani vite all deriva. Un ritmo incalzante, una storia ben costruita sul tema dell'apparenza, dell'inganno, dell'illusione: da una parte quella di cui Red ha fatto la propria professione, dall'altra quella che Rosa - la ragazza Houdini - ha dovuto adottare come compagna di vita per compiere la propria missione, per proteggere se stessa e chi di lei aveva bisogno, Red compreso. Bel romanzone mozzafiato - opera prima del bravo Bedford, edita Mondadori Strade Blu - La ragazza Houdini è un thriller, ma è anche una storia d'amore dai contorni oscuri, a tratti terribili che denunciano - gridandocela dritta in faccia - lo stato di degrado di molte, troppe giovani vite nella ricca, privilegiata Europa. Abracadabra!
GIUDIZIO: WW 1/2
Il film, come il libro, dovrebbe essere una corsa mitteleuropea alla ricerca affannosa della verità: chi meglio alla regia del tedesco Tom Tykwer, già dietro alla cinepresa di Lola Corre???
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