I, Napoleon - I, Napoleon
(1991)
Sono passati quasi 15 anni dalla pubblicazione di quest'album, eppure si ostina a passare con regolarità dal mio lettore CD insieme a classici di mostri sacri quali Queen, Police o - per stare su generi più simili all'orientamento musicale di questo gruppo - Cinderella, Alice Cooper e Scorpions. Fondati dal singer canadese Steve Napoleon insieme ad elementi con esperienze di tutto rispetto nella scena hard rock mondiale anni ottanta (da Lita Ford ad Alice Cooper, dai grandi Bang Tango ai Noize Toys). Una one-act band gli I, Napoleon con all'attivo il solo album omonimo, ma comunque una band che ha lasciato il segno in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di recuperarne una copia: basta ascoltare la splendida opening track Perfect absolution, tutta cori bonjoviani e cantato roco di altissimo livello; oppure la strepitosa Go to pieces, melodrammatico pezzo lento condito di rabbiose accelerazioni, pur restando nei livelli di una melodia che potreste tranquillamente cantare sotto la doccia alla mattina (io lo faccio ancora...). Don't wanna sleep alone è un altro pezzo splendido, con un cantato graffiante che ricorda molto, moltissimo la produzione del diabolico Alice Cooper. Stupendo l'iniziale coretto a base di lallallallà - che ci accompagna lungo tutto il pezzo - di Come back soon, una canzone che deve qualcosa al punk inglese e a cui devono molto gruppi come i primissimi Offspring. E' poi la vola dell'unico remake dell'album: lo strepitoso lento firmato Luba ed intitolato Everytime I see your picture... semplicemente da ascoltare con un kleenex a portata di mano! Finito di lacrimare, eccovi servito uno sfogo rabbioso che vi farà fare un balletto sfrenato alla Footloose grazie alla scatenta Love/Hate. Bella prova anche quella di Whipped silly, un bel pezzo carico carico, seguito dall'intima Feels like suicide, col suo bell'accompagnamento di sola chitarra classica: quasi un monologo di un aspirante suicida rinchiuso in un lercio bagno buio, illuminato da una luce al neon azzurrina ad intermittenza che penetra come un mal di testa attraverso una finestra, mentre il lavandino della vasca sgocciola incessantemente... Poco riuscito il tentativo di creare delle disarmonie (a un certo punto entra anche un improbabile duetto sax-pianoforte)rispetto alla chiave comunque melodica dell'album: I am the idiot sembra un pezzo dimenticabile dei peggiori Guns n' Roses. Sweet cyanide conferma certe atmosfere cupe ed autodistruttive che caratterizzano i testi dell'album (la traduzione del titolo è Dolce cianuro), un pezzo non eccelso che conferma il trend in calando della qualità compositiva dell'album. Chiudono I, Napoleon due pezzi: Concerto in D minor, virtuosa composizione di musica da camera per pianoforte ed archi che poco c'entra con tutto il resto, ad aprire gli accordi di piano di My backyard, lento che lascia qualche segno grazie al coro decisamente efficace del ritornello. Peccato, ad ogni modo, che l'album sia stato un flop totale: gli I, Napoleon avrebbero meritato miglior fortuna. Waterloo!
GIUDIZIO: WW
Mi piace pensare a questo disco come colonna sonora di un film strano, una rivisitazione moderna di un classico senza tempo... perchè no? Di - visto il trend filo-suicida dei testi - Romeo+Juliet del grandissimo Baz Luhrman!
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