Satchel - The family
(1996)
Avevo acquistato questo disco dopo essermi innamorato del precedente EDC, ma dopo un paio di ascolti distratti lo avevo accantonato in quanto troppo lento, troppo melodico: avevo sete di musica più strillata, più gridata, più cattiva. A distanza di qualche anno l'ho ripreso in mano, l'ho infilato nel lettore e... sorpresa: si tratta di un bellissimo album, altro che!!! Shawn Smith, prolifico artista con all'attivo un numero impressionante di progetti (dai Brad ai Pidgeonhead, dai The twilight singers fino a questi Satchel), dà qui il meglio di sè, sia come piano man sia come cantante. The Family è un lavoro intenso, intimo, che segue il filo conduttore dei pensieri di chiunque sfogli un album di fotografie di famiglia: si parte con la melodia dolcissima ma malinconica e dal testo crudo ma assolutamente lucido di Isn't that right, per ritrovare subito l'allegria nella fiaba di Without love, un pop rock che sa di feste adolescenziali, di sabati pomeriggio e di prime cotte. La chitarra è ruvida e sottolinea la bella tonalità della voce di Shawn Smith, a metà strada tra il cantante dei Maroon Five ed un Stevie Wonder un po' giù di corde: splendido questo abbinamento in Not too late, che - incredibile ma vero - a tratti sa un po' anche di Battisti. Il viaggio nella memoria continua il suo corso con le atmosfere invernali, che sanno d'immagini in bianco e nero ingiallite agli angoli di Criminal Justice; il disgelo arriva come un soffio d'aria fresca con Breath deep per aprire poi il sipario su uno splendente mattino di prima estate con la passeggiata mano nella mano di Time "O" the year, magnifica nella sua semplicità. Il quadro stagionale viene idealmente chiuso da For so long, in cui le note del piano sembrano accompagnare l'ondeggiante caduta delle foglie secche dai rami alla terra umida che le attende laggiù. A questo punto si rimane totalmente spiazzati da un brano, Some more trouble, che sa di lite furibonda tra coniugi, un pezzo cacofonico, assordante, tempestoso...certamente il meno riuscito dell'album. Si torna nei ranghi con la bellissima Tomorrow, un pezzo che sembra sussurrato all'orecchio dell'amata al risveglio dopo una lunga notte di passione, quando l'animale che è in noi si è placato e rimane solo la grande dolcezza dell'essere innamorati. L'album fotografico si chiude e l'eco di tutti quei ricordi si fonde con il falsetto di Roll on, che virtualmente fa da chiusa a The family... dico virtualmente perchè esiste un'undicesima traccia, una hidden track, che in realtà altro non è che un solo di pianoforte (se non sbaglio sulle note proprio di Roll on) lontano, etereo, perso da qualche parte nella memoria... Bello, questo disco, sicuramente merita almeno un ascolto attento. Istantanee in musica!
GIUDIZIO: WW 1/2
Ideale colonna sonora di una saga familiare, una pellicola a base di ricordi e sentimenti quale quella raccontata in Fiori d'acciaio o in Pomodori verdi fritti alla fermata del treno...
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