Overunit Machine - Nursery Rhymes
(2005)
A volte la musica fa giri strani: vengo a sapere del debut album (autoprodotto ed in cerca di etichetta) di questi Overunit Machine (gruppo friulano dedito ad un crossover pesante e cupo, avvicinabile se proprio dobbiamo trovare un riferimento a quello dei Korn) da... MIA SUOCERA!!! Per lo meno strano, no? Luca, uno dei componenti del gruppo, è di Mussons ed è figlio della mitica Mina, la simpaticissima vicina del Gino, il nonno di mia moglie... e qui chiudiamo il quadretto famigliare, per aprire un'oscura pagina di musica made in Italy che - per qualità delle canzoni, ma e soprattutto per quella della registrazione, del suono e finanche del concept grafico del CD - sembra sbarcata direttamente da L.A. Il genere è quello che nella sua versione light, quasi pop se vogliamo, ha fatto la fortuna di boy band come i Linkin' Park; ma qui si fa sul serio, terribilmente sul serio: premi play sul lettore CD e d'improvviso ti ritrovi immerso in atmosfere degne de Il Corvo, ti trasformi in un personaggio a metà tra fumetto ed incubo che, sconfitta la morte, torna nel mondo per cercare vendetta contro le ingiustizie, contro la cattiveria gratuita, ma con una consapevolezza in più (come riportato all'interno del supporto CD): "no one is innocent...". Premetto che quello di Nursery Rhymes non è proprio il mio genere (che volete, con l'età mi sono ammorbidito...), ma già al primo ascolto il disco mi ha colpito: il vento artico che apre la opening track Connector ci travolge sollevandoci in un breve viaggio musicale (poco più di due minuti) sopra un territorio muto, immoto, sterile per poi depositarci nel pieno del campo di battaglia di Evil's nail, che a differenza del titolo, della musica e del cantato ha un testo positivo, che invita a grattare la superficie delle cose per trovare i veri piaceri della vita. E' poi la volta della bella Blinded, furia cieca alternata a melodie che hanno l'effetto di una carezza, nella quale la voce di Klown ritma le strofe con uno stile che riporta alla mente il freestyle dei rapper più radicali. Nursery Rhymes - che tradotto dovrebbe suonare Filastrocche - ci conduce per mano nel suo percorso tra le tenebre, in un universo a metà tra paure infantili e consapevolezze rassegnate a cui ci costringe l'età adulta, attraverso ottimi pezzi come Watch me bleed, Broken, la cantilena di 8, fino ad arrivare alla chiusa: Deadly Rhymes prima - che mi ha fatto immediatamente tornare alla mente il penultimo libro di Chuck Palahniuk, Ninna Nanna - con la paura del buio di cui è impregnata, con le filastrocche alla Enter Sandman dei Metallica per tener lontani i mostri che una volta vivevano sotto il letto ed oggi camminano per strada accanto a noi; Disconnector poi, che chiude il cerchio ed il concept dell'album aperto da Connector e che - una volta sconfitte le paure - ci fa finalmente prendere sonno, ma con la mente accesa sul rimorso, perchè in questa vita nessuno è solo vittima... no one is innocent... Asilo psichiatrico!
GIUDIZIO: WW 1/2
Come ho detto sarebbe una colonna sonora ideale per un film come Il Corvo con Brandon Lee, ma anche per un'eventuale trasposizione cinematografica di Ninna Nanna di Palahniuk. Se siete curiosi di sentire questo bel disco, scrivete a overunit@hotmail.com. Loro vi diranno come fare...
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