Snowpiercer
di Bong Joon-ho (2014)
Produzione Corea del Sud, USA e Francia, per un film di fantascienza che rischia di diventare un cult come Matrix (qualche critico ha osato citare anche Blade Runner…), esordio americano per il regista di The Host e The Mother. Nel 2014 (!) gli scienziati pensano di aver trovato una soluzione per fermare il surriscaldamento del pianeta in un prodotto di sintesi che, purtroppo, una volta sparso porta alla più grande glaciazione che l’umanità abbia conosciuto. Diciassette anni dopo i pochi sopravvissuti sono ospitati su un treno, voluto e costruito da un magnate appassionato di trenini - tale Winston (Ed Harris) -, che percorre incessantemente le rotaie disposte lungo il pianeta. Dalla locomotiva (regno di Winston) in poi l’umanità è divisa in classi: i più ricchi e fortunati in testa, la “plebaglia” in coda. E, naturalmente, è quest’ultima a subire tutte le vessazioni: dalla mancanza di spazio e agi, al cibo, alla periodica sottrazione di alcuni bimbi che non si sa che fine fanno, alla dispotica azione delle guardie. I continui maltrattamenti portano i reietti a ribellarsi, sotto la guida di Curtis (un quasi irriconoscibile Chris Evans che, con questa valida interpretazione, si stacca dai personaggi fumettistici – La Torcia e Captain America – che gli hanno dato notorietà) e di un anziano saggio e mutilato (John Hurt). Per prima cosa, il plotone dei ribelli sveglia e libera dal vagone-prigione un ingegnere, progettista delle porte del treno (è l’attore-feticcio del regista, il coreano Song Kang-ho) e, insieme con una ragazza da lui risvegliata, i poveri combattono e risalgono scomparto dopo scomparto, fino alla scoperta finale. L’atmosfera del racconto è cupa, cruda, con un’idea di partenza originale e uno svolgimento espressivo, in linea con le aspettative. Il cast è di prima qualità: oltre a Evans, Hurt, Harris e Kang-ho, ci sono anche Jamie Bell e Tilda Swinton che ben caratterizzano i loro personaggi. In particolare, la Swinton è davvero brava e convincente nel ruolo di una guardiana cattiva e sadica; tutti danno il loro meglio e gli spettatori si trovano partecipi dell’incubo raccontato da questa opera, probabilmente la migliore di sci-fi apocalittico da alcuni anni.
GIUDIZIO: WW 1/2
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